giovedì 21 maggio 2009

SANPAOLO - IMI & BANCA INTESA UNA FUSIONE DA BRIVIDI

Così il mercato ce la propone e la stampa la beatifica anzitempo. Una grande banca per essere competitivi in Europa!!! Effettivamente il san paolo aveva svenduto la sua partecipazione in fiat poche settiamne orsono e gli agnelli (che sono la stessa cosa), avevano "rifilato" Toro a Generali, che non si lascia scappare una compagnia assicurativa. Quindi tutti questi soldi da qualche parte dovevano essere reinvestiti e quale bussines migliore di "comprarsi" una banca in un momento in cui tutti chiediamo prestiti? Non solo intesa e sanpaolo sono anche proprietari di oltre il 25% di banca d'italia e quindi di conseguenaza di una parte di banca d'europa, ciò significa che batono moneta!!! Si stampano dei pezzi di carta che vendono ai governi al loro valore faciale, più gli interessi, perchè il governo non ha come pagarli e lo fà in debito pubblico!!!
Ma la cosà più incredibile, che nessuno ha parlato del fatto che le fusioni portano licenziamenti e/o prepensionamenti, perchè non c'è più bisogno di due centri contabili e nemmeno di tante filiali nella stessa città. Nel caso dei licenziamenti si creano nuovi poveri o disoccupati, che graveranno sulla collettività, nel caso di prepensionamenti graveranno sull, inps e quindi sulla collettività!
Pechè governo, o opposizione o authority o chicchessia non ci raccontano ciò o almeno non fanno qualcosa perchè ciò abbia delle regole per cui il popolo come sempre non vada a rimettere?


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Postato da: ddarliano a 12:01

carnevale TOFANELI LASCIA DOPO LO STATUTO

E ALLORA FORZA AIUTIAMOLO A SCRIVERLO!!!!!!!!!! Perchè è l'ora che la città e il CARNEVALE si levino questo arrogante peso sociale, i cui errori noi li paghiammo da anni!!! Ponti d'oro al nemico in fuga!!! Strano che non abbia usato una frase alla silvio, tipo "mi rimpiangerete" o "sono stato il miglior presidente". Forse solo perchè non ci avrebbe creduto nessuno?
venerdì, 05 maggio 2006

Quanto spendiamo NOI ITALIANI per le missioni militari?

Questo spledido documento, proviene da disinformazione.it, i dati di Marcello Pamio e Rosanna Sapori, dal sito del governo. Buona lettura e ad ognuno le sue conclusioni
19 maggio 2006 - Marcello Pamio e Rosanna Sapori www.disinformazione.it
Tutti sono a conoscenza che il mondo sta passando oggi una profonda e generalizzata crisi economica! Qui nel Bel Paese i segnali di tale disagio sono lapalissiani: aste di BOT disertate da risparmiatori e addetti ai lavori (segnale inquietante che sta a indicare la perdita di fiducia nei confronti di uno stato insolvente), il debito in costante crescita che preoccupa non solo gli osservatori europei ma costringe addirittura le agenzie di rating a minacciare il nostro declassamento. Nell’Eurolandia, qualche economista parla addirittura di un’uscita dell’Italia dalla zona euro, o tuttalpiù della suddivisione dell’Europa in due zone distinte: una con l’euro forte (con Germania, Francia, ecc.) e l’altra con l’euro debole (con Spagna, Italia, ecc.)
Questo tanto per farvi comprendere qual è la situazione economica odierna! Ma non è una cosa misteriosa questa, visto che sempre più famiglie non arrivano a fine mese! Per non parlare del caro-benzina o caro-petrolio che sta provocando la lievitazione dei prezzi dei trasporti e dei prodotti al consumo (quasi tutto viaggia su gomma). E’ d’obbligo a questo punto aprire una parentesi geopolitica, perché se nei prossimi giorni la colazione anglo-israelo-americana farà quello che i poteri forti stanno chiedendo loro di fare: l’intervento armato in Iran, sicuramente la benzina a 1,3 euro per litro sarà un triste ricordo. L’Iran è un membro dell’OPEC e in caso di attacco ingiustificato potrebbe chiudere i propri rubinetti, provocando un aumento devastante del costo del greggio.
Detto questo, si viene a sapere, grazie al giornalista Gianluca De Feo de l’Espresso, che il nostro governo, spende ogni anno delle cifre fantasmagoriche per mantenere qualche migliaia di persone (per la precisione 8514) nei territori di guerra e/o post guerra.Non ci credete? Bene, per coloro che hanno un accesso a internet basta entrare nel sito ufficiale del Ministero della Difesa (www.difesa.it) e andare nella sezione “Le Operazioni Militari” nel menù di sinistra. Una volta aperta la pagina, sotto l’immagine del globo terrestre, si troveranno tre sezioni: “Presenza Militare Italiana all’estero”, “Operazioni in atto” e “Operazioni concluse”. Entrando nella prima sezione “Presenza militare italiana” si ha la possibilità di scaricare un documento lungo oltre 150 pagine sulle varie missioni a cui noi partecipiamo. Ce n’è per tutti i gusti: Albania, Balcani, Kosovo, Bosnia, Sudan, Malta, Libano, Egitto, Israele, Afghanistan, Iraq e molte altre ancora.
A parte l’Iraq, i Balcani e l’Afghanistan quanti sapevano delle altre missioni?Non entriamo nel merito di queste cosiddette missioni di pace, o di mantenimento della pace (peacekeeping), anche perché non ha senso parlare di missioni di pace in un territorio di guerra (sono riusciti a rovesciare perfino la lingua italiana: “missili intelligenti”, “guerra umanitaria”! sic.)Quello che c’interessa è far presente alla maggior parte delle persone, quali e quanto sono le spese che NOI abbiamo sostenuto e stiamo sostenendo per delle missioni prettamente militari.Sapete per esempio quant’è costata la missione in Kosovo?
Dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2001 à 1549 miliardi di vecchie lireDal 1 gennaio 2002 al 30 giugno 2006 à 1.827.868.000 di euro (pari a 3655 miliardi di lire)Per un totale in lire di 5204 miliardi (quanto una finanziaria!!!)
Non male per una sola missione, vero? Per fortuna che Bosnia e Albania sono state molto più economiche: la prima ha drenato capitali italiani pari a 195.895.000 di euro e la seconda, divisa in due missioni (Albania 1 e Albania 2), solo 510 miliardi di lire.
Il vaso di Pandora è rappresentato invece dall’Antica Babilonia, cioè dalla missione in Iraq.Dal 1 giugno 2003 al 30 giugno 2006 (quindi per soli 3 anni), la “missione di pace” che ha provocato ben 35 morti italiani, tra civili e soldati, è costata a NOI contribuenti - senza che nessuno ce lo chiedesse - oltre 1.534.604.000 di euro!!! Questa cifra tradotta in lire raggiunge quasi i 3000 miliardi.Quindi vengono spesi 1000 miliardi di lire ogni anno, per mantenere una occupazione militare illegittima in un paese devastato da una altrettante illegittima guerra, iniziata per delle fantomatiche armi di distruzione di massa.
Pensavate fosse finita, ma non è così: ci sono moltissime altre spese che sosteniamo inconsapevolmente. Il SISMI per i servizi d’intelligence militare in Afghanistan ha ricevuto 23 milioni di euro. Interessante è pure la stratosferica bolletta del telefono per i collegamenti satellitari delle attività militari che ha raggiunto gli 11 milioni di euro! Anche la ricostruzione virtuale in 3D del museo di Baghdad fa la voce grossa: 800.000 euro! Uno dei più importanti musei al mondo, che conservava opere dal valore storico-culturale di inestimabile valore, è stato lasciato svuotare da ladri e ladroni, nella noncuranza (e anche partecipazione) delle stesse forze militari anglo-americane. Ultimo ma non per importanza, sono le spese della Croce Rossa italiana: ben 32 milioni di euro, per (soli) 70 addetti ai lavori, e per il solo ospedale di Nassiriya. Ospedale che fornisce assistenza medica ai militari e non ai civili, infatti tale struttura ha effettuato solamente 450 ricoveri civili in 3 anni di attività!
Penso possa bastare, anche se il documento ufficiale pubblicato nel sito del Ministero della Difesa è veramente senza fondo. Ma senza fondi siamo anche noi italiani, che vediamo costantemente diminuire le nostre entrate e aumentare invece le uscite sottoforma di tasse e spese in genere.Per cui è bene ricordare ai signori che comandano, che anche vivere in Italia oggi è una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Per cui un consiglio: prima che tale lotta si trasformi in una vera e propria guerra, è meglio inserire tra le missioni, forse la più importante: l'ITALIA
Marcello Pamio e Rosanna Sapori
Link dove scaricare il documento ufficiale
- Ministero della Difesa: www.difesa.it/Operazioni+Militari/presenza+militare - Unione Nazionale Arma dei Carabinieri: www.carabinieri-unione.it/unac/index.asp
Estratto
MISSIONE ANTICA BABILONIADati estratti dal sito ufficiale del Ministero della Difesa www.difesa.it - Stato Maggiore della Difesa
(1) Oneri finanziari (dettagli a fine documento in nota):
(a) dal 01.07.2003 al 31.12.2003 (legge n. 219 del 01.08.2003, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 165 del 10.07.2003): € 225.548.586 per 3.014 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(b) dal 01.01.2004 al 30.06.2004 (legge n. 68 del 12.03.2004, che ha convertito il decreto-legge n. 9 del 20.01.2004): € 207.964.447 per 2.714 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(c) dal 01.07.2004 al 31.12.2004 (legge n. 207 del 30.07.2004, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 160 del 24.06.2004): € 284.549.820 per 3.264 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(d) dal 01.01.2005 al 30.06.2005 (legge n. 37 del 18.03.2005, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 3 del 19.01.2005): € 267.714.637 per 3.432 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(e) dal 01.07.2005 al 31.12.2005 (legge n. 158 del 31.07.2005, che ha convertito il decreto-legge n. 112 del 28.06.2005): € 213.042.277 per 3.228 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(f) dal 01.01.2006 al 30.06.2006 (decreto-legge n. 9 del 17.01.2006 e legge n. 51 del 23.02.2006): € 187.515.323 per 2.694 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(g) il personale impegnato quale esperto militare per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno e per la formazione del personale delle FF.AA. irachene, percepisce l’indennità di missione nella misura intera incrementata del 30% se il personale non usufruisce, a qualsiasi titolo, di vitto e alloggio gratuito;
SI ARRIVA AD UN PRIMO TOTALE DI EURO 1.386.336.000, manca il calcolo dei mezzi distrutti (NdA)
ANTICA BABILONIA - Dettagli su alcuni degli oneri finanziari, come indicato negli atti parlamentari:
a. dal 01.07.2003 al 31.12.2003 (legge n. 219 del 01.08.2003, che ha convertito, per la sola parte relativa all'Iraq, il decreto-legge n. 165 del 10.07.2003): € 253.995.241, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 225.548.586 per 3.014 u., di cui:
(a) 190.538.793 riferiti a:
(b) sette mesi di attività (gg. 214) , dal 01.06 al 31.12.2003, per EI, MM, AM e CC;
(c) permanenza in teatro di quattro unità navali per periodi diversi: gg. 61 per il “Cigala Fulgosi”, gg. 92 per due cacciamine e g.. 122 per il “San Giusto”;
(d) 34.894.800 per oneri una tantum: sistemi d’arma; materiali NBC, TLC e satellitari; moduli abitativi; rischieramento in teatro; nonché attività di informazione e sicurezza della P.C.M.;
(e) 114.993 per aliquota di 30 Carabinieri inviati in anticipo a Baghdad per garantire la sicurezza dell’ospedale da campo della C.R.I.;
(2) 6.902.655 per l’ospedale da campo (85 u.) della C.R.I. installato a Baghdad;
(3) 21.544.000 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), sulla base degli indirizzi della Presidenza del Consiglio, nell’ambito della task-force interministeriale;
b. dal 01.01.2004 al 30.06.2004 (legge n. 68 del 12.03.2004, che ha convertito il decreto-legge n. 9 del 20.01.2004): € 223.591.897, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 207.964.447 per 2.714 u., di cui:
(a) 134.599.394 per 1.876 u. dell’Esercito;
(b) 12.464.365 per 150 u. della Marina;
(c) 28.356.150 per 177 u. dell’Aeronautica;
(d) 23.701.310 per 418 Carabinieri (MSU);
(e) 9.257 per i Carabinieri in servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Baghdad;
(f) 5.895.865 per 70 persone della C.R.I.;
(g) 2.122.490 per la cessione a titolo gratuito alle Forze Armate e alle Forze di Polizia irachene di vestiario e materiale di equipaggiamento, con esclusione di materiali di armamento;
(h) 815.616 per il sostegno logistico alle Forze Armate e alle Forze di Polizia irachene;
(2) 4.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 11.627.450 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
c. dal 01.07.2004 al 31.12.2004 (legge n. 207 del 30.07.2004, che ha convertito, per la sola parte relativa all'Iraq, il decreto-legge n. 160 del 24.06.2004): € 310.474.885, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 284.549.820 per 3.264 u., di cui:
(a) 185.574.256 per 2.292 u. dell’Esercito;
(b) 7.539.882 per 102 u. delle Forze Speciali dell’Esercito;
(c) 5.670.931 per 145 u. della Marina;
(d) 26.491.506 per 224 u. dell’Aeronautica;
(e) 20.195.424 per 423 Carabinieri (MSU);
(f) 28.550.734 per sostegno logistico interforze;
(g) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(h) 556.788 per 8 esperti militari per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno e per la formazione del personale delle FF.AA. irachene;
(i) 8.472 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(j) 5.961.827 per 70 persone della C.R.I.;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 20.925.065 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
d. dal 01.01.2005 al 30.06.2005 (legge n. 37 del 18.03.2005, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 3 del 19.01.2005): € 291.492.695, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 267.714.637 per 3.432 u., di cui:
(a) 172.146.993 per 2.390 u. dell’Esercito;
(b) 9.098.210 per 184 u. della Marina;
(c) 17.089.035 per 307 u. dell’Aeronautica;
(d) 20.422.843 per 430 Carabinieri (MSU);
(e) 5.987.915 per 70 componenti della C.R.I.;
(f) 29.769.741 per trasporti da e per il teatro operativo di personale (avvicendamenti) e di rifornimenti logistici;
(g) 6.436.240 per le esigenze connesse con le comunicazioni satellitari;
(h) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(i) 572.021 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(j) 328.462 per 7 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene
(k) 8.341 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(l) 1.854.836 per oneri di missione relativi a personale delle FF.AA. da inviare nei vari teatri operativi al di fuori dei contingenti;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 18.778.059 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
e. dal 01.07.2005 al 31.12.2005 (legge n. 158 del 31.07.2005, che ha convertito il decreto-legge n. 112 del 28.06.2005): € 237.414.444, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 213.042.277 per 3.228 u., di cui:
(a) 151.070.022 per 2.391 u. dell’Esercito;
(b) 172.360 per 3 u. dell’Esercito impegnati nell’ambito del ROA di Abu Dhabi;
(c) 3.993.376 per 182 u. della Marina (158 u. per 60 giorni e 24 u. per 184 giorni);
(d) 10.744.824 per 220 u. dell’Aeronautica;
(e) 16.540.751 per 348 Carabinieri (MSU);
(f) 556.028 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(g) 405.328 per 6 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(h) 8.747 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(i) 3.663.148 per 70 componenti della C.R.I.;
(j) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(k) 100.000 per la cessione di materiali alle Forze di sicurezza irachene;
(l) 18.947.635 per trasporti da e per il teatro operativo di personale (avvicendamenti) e di rifornimenti logistici;
(m) 2.315.058 per le esigenze connesse con le comunicazioni satellitari;
(n) 265.000 per la realizzazione e la manutenzione di opere infrastrutturali;
(o) 290.000 per esigenze di supporto in teatro;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 19.222.167 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
(4) 150.000 per le attività del Ministero della Giustizia (previste nel Capo 1° della legge - "Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), nell’ambito della missione integrata della UE in Iraq denominata “EUJUST LEX” (link http://ue.eu.int/cms3_fo/showPage.asp?id=268&lang=EN&mode=g);
f. dal 01.01.2006 al 30.06.2006 (decreto-legge n. 9 del 17.01.2006 e legge n. 51 del 23.02.2006): € 217.633.528, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 187.515.323 per 2.694 u., di cui:
(a) 129.686.997 per 2.093 u. dell’Esercito;
(b) 809.170 per 17 u. della Marina;
(c) 9.000.337 per 195 u. dell’Aeronautica;
(d) 13.021.259 per 286 Carabinieri (MSU);
(e) 721.930 per ulteriori 17 Carabinieri;
(f) 541.297 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(g) 398.719 per 6 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(h) 132.711 per 2 u. (Carabinieri) impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(i) 8.605 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(j) 3.670.104 per 70 componenti della C.R.I.;
(k) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(l) 20.589.555 per trasporti da e per il teatro operativo;
(m) 2.374.639 per le esigenze connesse con i collegamenti TLC;
(n) 650.000 per la realizzazione e la manutenzione di opere infrastrutturali;
(o) 1.910.000 per esigenze di supporto in teatro;
(2) 7.000.000 per le attività di intelligence della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 22.928.310 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
(4) 189.895 per le attività del Ministero della Giustizia (previste nel Capo 1° della legge - "Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), nell’ambito della missione integrata della UE in Iraq denominata “EUJUST LEX” (link http://ue.eu.int/cms3_fo/showPage.asp?id=268&lang=EN&mode=g).
SI ARRIVA AL TOTALE di EURO 1.534.604.000 A CUI VANNO AGGIUNTI EQUIPAGGIAMENTI E MEZZI DISTRUTTI (NdA)




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Postato da: ddarliano a 22:58

VOGLIAMO LA FINE DELLA GUERRA? ANDIAMO DI PIU' A PIEDI

Lo sò che suona come una provocazione, ma credo che tutti abbiano notato il prezzo dei carburanti e sopratutto il rapporto con i nostri guadagni. Oggi in Iran apre la borsa del petrolio, che avrà come moneta di scambio l'Euro anzichè il dollaro. Facile capire che ciò porterà ad un deprezzamento del biglietto verde, con conseguente aumento della crisi economica degli USA, paese fortemente importatore (le fabbriche americane non producono più niente in america da anni, un pò come quelle europee). Quindi in nome del petrolio, dopo l'Iraq, potrebbe scatenarsi un altro conflitto, che ci viene prospettato per il nostro bene, in quanto l'Iran, ci dicono, vuole fare tante bombe atomiche e tirarcele! Nessun media chiaramente accenna al petrolio!! Allora siamo stanchi di tutte queste guerre? Siamo stanchi di veder morire persone? Ebbene stanchiamo un pò anche le nostre gambe ed alziamo i CULI da quei PEZZI DI FERRO costosissimi che penziamo ci diano importanza. Usiamo fonti alternative per l'enegia elettrica! Consumiamo meno petrolio e non ci sarà ragione di fare guerre per averlo! Altrimenti? Bè almeno cerchiamo di non essere ipocriti


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Postato da: ddarliano a 23:34

CARTE DI CREDITO REVOLVING

Sono quelle "fantastiche" carte di credito che ci permettono di pagare quello che compriamo "come vogliamo noi". Il "come vogliamo noi" è tra virgolette perchè in realtà non è farina del mio sacco, ma fà parte dello slog con cui vengono pubblicizzate. In questi ultimi mesi, almeno per quello che riguarda la mia esperienza e quella di molte persone che conosco, ci arrivano a casa anche se non richieste le carte di credito revolving, per chi non avesse avuto questa "fortuna" basta guardare la tv o ascoltare alla radio lo spot giusto che ce le propone. Non voglio entrare in discussioni riguardanti le tasche di ognuno di noi o l'etica o l'utilità del prodotto, ma voglio solo invitare chi legge a dare un occhiata con estrema precisione anche al prospetto informativo, perchè in genere questo pagare "come vogliamo noi" ci costa dal 19 al 25 % di interessi!!!


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Postato da: ddarliano a 09:40

PROMESSE ELETTORALI marzo 2006

In campagna elettorale, per accaparrarsi i nostri voti, i politici ci fanno sognare, con le promesse più belle e varie. Questa sera è toccato al premier, forse ancora scosso dalla brutta accoglienza di confindustria, a "sparare" il primo botto! Se sarà eletto gli straordinari non saranno più tassati!!! La prima cosa che ci viene quindi in mente è che potremo lavorare qualche ora in più per pagare il sempre più caro mutuo, o le rate del "pezzo di ferro sup accessoriato" che ci porta a giro. Ma gli straordinari si fanno se c'e' lavoro, altrimenti l'azienda non ce li fà fare e quindi cosa cambia? Forse qualcuno li faceva gratis? Spero bene non sia così!!!!!!!!! In realtà gli straordinari permetteranno alle aziende di ricorrere a questo servizio in momenti di eccesso di lavoro, SENZA FARE ASSUNZIONI!!! Quindi una legge contro il lavoro, dopo tutto negli ultimi anni ci avevano già trasformati in un esercito di precari, perchè non continuare così? E poi se le aziende non pagano le tasse sugli straordinari, o i lavoratori non pagheranno le tasse sugli straordinari, lo stato incasserà ancora meno e il buco si allargherà, a meno che non ce li vogliano dare da una mano per prenderli dall'altra. In Italia c'e' da rilanciare il lavoro e non disincentivare le assunzioni.
P.s. questo post non vuole essere di propaganda al candidato dell'opposizione. Prodi era presidente del consiglio, quando insieme a Draghi e all'allora presidente di Bnaca d'Italia Ciampi, diedero il via alla SVENDITA dell IRI, a favore delle multinazionali, che in breve tra fusioni e scorporazioni hanno creato i call center e licenziato o prepensionato migliaia di lavoratori, impoverendo il paese e sopratutto le nostre tasche perchè da quel momento le bollette delle ex grandi aziende pubbliche sonno aumentate a dismisura, mentre la qualità del servizio è peggiorata, grazie sopratutto al licenziamento delle risorse umane.


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Postato da: ddarliano a 22:56

STORACE MINISTRO DELLA SANITA? LEGGETE ANCHE QUESTO...

Come lo vuoi il latte: alla diossina, all’aspartame o al 2-isopropyl thioxanthone?
Marcello Pamio - 25/11/2005
In questi ultimi anni in ambito alimentare ne abbiamo viste e sentite di cotte e di crude.
Sappiamo benissimo che i risultati di una globalizzazione sfrenata legata ad una industrializzazione forzata e priva di umanità, sono, tra le altre cose, dei cibi dal valore nutrizionale nullo e dal valore energetico addirittura negativo: in pratica invece di fornire energia al corpo, la sottraggono!
La cosa che però fa venire, visto che siamo in tema, il “latte alle ginocchia”, è che la maggior parte di questo pseudocibo, chimico e morto, è fatto ad hoc proprio per coloro che hanno bisogno della massima qualità e della maggior integrità: gli uomini in divenire, i bambini!
Tutti i bambini, dalla nascita fino più o meno ai sette anni, giorno dopo giorno, utilizzano al massimo le forze che hanno a disposizione per strutturare e organizzare al meglio il proprio corpo (cellule, organi, sistema immunitario, ecc.). Se a un bambino, in questa importantissima e delicatissima fase evolutiva, gli viene dato da mangiare del cibo morto e da bere del latte contenente diossina, 2-isopropyl thioxanthone o antibiotici, come potrà mai completare naturalmente il suo processo?
La risposta ovviamente è scontata!

Premetto subito che la diossina non è certo un antibiotico e non assomiglia nemmeno a quel fotofissatore (2-isopropyl thioxanthone), detto Itx, diventato famoso in questi giorni grazie a multinazionali come Nestlé e Milupa.
La diossina è cancerogena, l’antibiotico (anti-bios, contro la vita) a lungo andare deprime il sistema immunitario predisponendoci alle malattie e rendendo virus e batteri più forti e resistenti (antibioticoresistenti). E questo 2-isopropyl thioxanthone (Itx) che il corpo forestale ha trovato nel latte per bambini piccoli?
Secondo le fonti ufficiali, questa sostanza chimica (il cui brevetto è della General Electric) che serve per fissare le scritte sulle confezioni in tetrapak, sarebbe, non si bene come, penetrata dentro il contenitore inquinando il latte. Latte naturalmente dedicato a bambini piccolissimi!
Le rassicurazioni, da parte di esperti della salute e/o dirigenti delle multinazionali, non sono mancate. “Mamma non ti preoccupare: è tutto ok!”. “Se dentro il latte di tuo figlio sono stati trovati 250 microgrammi di una sostanza chimica sconosciuta, non allarmarti: va tutto bene”.

Di diverso avviso è l’agenzia governativa statunitense di protezione ambientale E.P.A. (Enviromental Protection Agency). Nella pubblicazione dal titolo “Human Health and Ecological Hazard Results” (che potrete scaricare ciccando qui), la tabella 3-B.4 “Environmental Hazard Ranking of Flexographic Ink Chemical” elenca una serie di sostanze chimiche tra cui il nostro Itx. Alla voce 2-isopropyl thioxanthone è scritto “Lowest chronic value” (Valore cronico più basso) e un numero: 0,004 mg/L!
L’E.P.A. nel suo rapporto afferma che il valore cronico più basso dell’Itx è di 0,004 milligrammi per litro che corrisponde a 4 microgrammi per litro!!! E sottolinea il rischio (Hazard rank) con una bella H, che sta per alto (High).
Ma come? Per gli esperti nostrani 250 microgrammi/litro sono assolutamente innocui, per l’EPA invece 4 microgrammi/L presentano un rischio alto? Boh, non capisco, ma d’altronde è normale visto che non sono né biochimico, né medico.
Detto questo però, la cosa che più da fastidio è sapere che il Direttore e CEO della Nestlé, Peter Brabeck-Letmathe (membro direttivo anche della farmaceutica Roche, sic!) ha dichiarato che la multinazionale svizzera e il Ministero della Sanità italiano erano al corrente del problema del latte fin da luglio scorso (!), e che fu deciso, addirittura in accordo con l’Unione Europea, di smaltire le scorte fino a esaurimento, per poi cambiare il processo di stampa sulle confezioni.
Avete capito? Se le dichiarazioni di Brabeck saranno confermate dalla procura di Ascoli, che sta indagando, significherà che il ministero della salute italiano ha permesso la commercializzazione per oltre 4 mesi di latte inquinato e dedicato a bambini piccolissimi!
Ovviamente la prassi impone al ministero della salute di querelare il direttore della Nestlé per le sue pensantissime affermazioni.
Tra querele e controquerele, coloro che ci vanno di mezzo, come sempre, siamo sempre noi e i nostri figli. Nessuno andrà in galera, nessuno perderà il proprio miliardario stipendio, ma tutto andrà nel dimenticatoio, e poi, tra un reality e una fiction, ci sveglieremo, magari con un bel bicchiere di latte in mano, al prossimo scandalo alimentare. E allora la nostra coscienza si desterà ancora, per poi tornare….
E’ importante invece destarsi una volta per tutte comprendendo l’importanza di una alimentazione sana e naturale. “Siamo fatti di ciò che mangiamo”, per cui se mangiamo e beviamo porcherie chimiche le nostre cellule codificheranno e si trasformeranno in “porcherie chimiche”. Se non lo facciamo per noi almeno abbiamo il buon senso pedagogico di farlo per i nostri bambini.A questo punto la critica che sorge spontanea è che l’alimentazione naturale biologica e/o biodinamica costa di più di quella chimica! Certo è vero, ma è anche vero che se analizzassimo criticamente quello che acquistiamo, ci accorgeremo che potremo ridurre di moltissimo i soldi spesi eliminando la spazzatura chimica che portiamo a casa ogni volta (patatine, cioccolatini, bibite gassate, ecc.). Questi soldi risparmiati si possono investire in cibi sani, dei quali ne bastano meno rispetto quelli di sintesi, perché conservano tutte le sostanze nutritive. Mangiate un piatto di spaghetti di farro biodinamici (seri) e capirete quello che sto dicendo.Non solo, ma se devo dirla tutta, è molto meglio risparmiare in altre cose (vestiti, accessori per cellulari e auto, vizi, ecc.) molto meno utili, che ridurre la qualità del cibo che andrà a interferire direttamente con la nostra salute.
Se non credete che gli attuali cibi possono danneggiare la salute, leggete il Rapporto dell’Istituto Nazionale di Salute (National Institutes of Health) del 17 novembre 2005 sull’edulcorante (zucchero sintetico) Aspartame (vedi articoli sull'argomento) Il titolo è “First Experimental Demostration of the Multipotential Carcinogenic Effect of Aspartame Administered in the Feed to Sprague-Dawley Rats”, che tradotto fa più o meno così: “Prima dimostrazione degli affetti cancerogeni multipotenti dell’aspartame somministrato nel cibo a ratti”. In pratica è la prima dimostrazione scientifica seria che questa sostanza chimica è molto pericolosa per la salute (aumento dei tumori maligni, dei linfomi e leucemie nelle cavie) a dosi di soli 20mg/Kg (20 milligrammi per chilo). Mi auguro che non ci siano più dubbi su questo edulcorante chimico, che purtroppo si trova ancora sopra quasi tutti i banconi dei bar e in quasi tutte le bevande dietetiche con la scritta “Aspartame” o il codice “E951”.
Questo è solo un esempio che dovrebbe servire però per prendere coscienza del fatto che siamo circondati da una chimica tossica e per la maggior parte sconosciuta.
Però NOI, SE vogliamo, possiamo dire di NO a tutto questo.


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Postato da: ddarliano a 08:03

BANCHE E ARMI

MI limito soltanto a fare un semplice copia e incolla, citando la fonte da cui ho preso la notizia, www.disinformazione.it, lascio a voi ogni commento

Le banche Ing, Dexia, Fortis, Axa e Kbc hanno investito 1,5 miliardi di dollari in imprese che producono bombe a grappolo, mine antiuomo e uranio impoverito.Lo rivela uno studio dell’ONG belga Netwerk Vlaanderen. Che ha scioccato l’opinione pubblica.
Conto arancio. Conto armato?
Mauro Meggiolaro - «Valori» - anno 5 nr. 28 - aprile 2005
www.valori.it
METTETEVELO NELLA ZUCCA. Se avete depositato i vostri risparmi nel conto arancio è possibile che i vostri soldi siano stati usati per finanziare l’industria delle armi. ING, la banca olandese che ha portato in Italia il conto delle meraviglie, è uno dei finanziatori di EADS, secondo produttore di armi europeo. Ha inoltre investito nelle azioni di imprese che producono mine antiuomo e anticarro, armi nucleari e uranio impoverito. È quello che si legge nel rapporto dell’ONG di Bruxelles Netwerk Vlaanderen pubblicato l’anno scorso nell’ambito della campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” (Il mio denaro. Coscienza pulita?) promossa da Netwerk in collaborazione con due movimenti pacifisti belgi.
Nel rapporto vengono messe sotto la lente le relazioni tra le cinque banche più importanti presenti in Belgio (AXA, DEXIA, FORTIS, ING e KBC) e 11 imprese produttrici di armi controverse. I risultati della ricerca parlano da soli: al momento della pubblicazione del rapporto (aprile 2004) tutte e cinque le banche erano coinvolte nel finanziamento della produzione di armamenti, con un investimento complessivo di 1,5 miliardi di dollari.
«Nessuno in Belgio aveva mai parlato dei rapporti tra le banche e la produzione di armi», spiega Karl Maeckelberghe di Netwerk. «Dopo un anno e mezzo di campagna la situazione è completamente cambiata». Ora fioccano le petizioni, i dibattiti, gli articoli sulla stampa, i servizi alla radio e in televisione. L’opinione pubblica è scioccata e chiede alle banche di fermare gli investimenti. Ottenendo anche importanti risultati: ING, KBC e FORTIS hanno già cominciato a fare marcia indietro.
Ma prima di parlare degli effetti della campagna vediamo più in dettaglio i contenuti del rapporto.
Grappoli di bombe
“Cluster bombs”, in italiano bombe a grappoli o a frammentazione.
Vengono lanciate da aerei, elicotteri o dall’artiglieria di terra. Poco dopo il lancio si aprono e rilasciano centinaia di submunizioni: bombe più piccole, granate, mine, agenti chimici che si disperdono in aree molto vaste.
Le munizioni dovrebbero esplodere una volta raggiunti gli obiettivi. In realtà molte rimangono inesplose (dal 5 al 30% del totale) creando veri e propri campi minati. Come se non bastasse, le sub-munizioni sono più difficili da disinnescare rispetto alle mine antiuomo e quando vengono calpestate non feriscono.
Uccidono direttamente. Le cluster sono state usate in almeno 16 Paesi, tra cui Afghanistan, Albania, Bosnia, Iraq, Cecenia e Kosovo. Secondo un rapporto di Human Rights Watch, durante la prima guerra del Golfo ne sarebbero cadute 61.000 solo sull’Iraq, liberando un totale di circa 20 milioni di sub-munizioni, molte delle quali non sono esplose. Dopo la guerra gli ordigni inesplosi hanno provocato la morte di 1.600 civili, il 60% dei quali aveva meno di quindici anni.
I principali produttori di bombe a frammentazione sono Forges de Zeebrugge, Raytheon, Lockheed Martin e EADS. Lo dice Jane’s Defence database, la banca dati più completa sull’industria degli armamenti, e lo confermano i siti internet delle imprese.
Nel marzo del 2004 tutte le banche analizzate da Netwerk stavano investendo in queste società.
Alla fine del 2002 KBC, DEXIA e FORTIS garantivano le operazioni di Forges per circa 2,6 milioni di euro.
Sempre nel 2002 ING ha partecipato a un finanziamento in pool assieme a una trentina di banche a favore di EADS, sborsando dai 50 ai 100 milioni di euro, mentre fino al luglio del 2003 AXA era uno degli azionisti di EADS attraverso la holding francese Désirade.
Ma anche tra le grandi banche c’è chi dice no. In seguito alle pressioni del partito di opposizione olandese SP (Socialistische Partij), ABN Amro, gruppo bancario internazionale con sede ad Amsterdam, ha deciso di chiudere tutti i suoi rapporti con la società inglese Insys, che testa le cluster per l’esercito britannico. ABN deteneva il 18% del capitale di Insys attraverso un fondo di investimento. È un precedente interessante, anche perché ABN si è formalmente impegnata ad evitare ogni ulteriore rapporto con i produttori di bombe a frammentazione.
Mine antiuomo
Le banche analizzate nel report di Netwerk non si tirano indietro nemmeno di fronte alle famigerate mine antiuomo. Dichiarate illegali negli oltre 150 Paesi che hanno sottoscritto il trattato di Ottawa, le mine uccidono ogni anno più di 26.000 civili e ne feriscono gravemente molti di più. Le peggiori sono quelle a frammentazione: se vengono calpestate esplodono in centinaia di piccoli pezzi in un raggio di 50 metri .
Alcune, prima di esplodere, si alzano fino a un metro e mezzo di altezza per colpire lo stomaco di una persona adulta o la testa di un bambino. Chi sopravvive all’esplosione di solito non sfugge all’amputazione di uno o più arti. Solo in Cambogia le persone che hanno subito mutilazioni sono 35.000. Secondo fonti militari nel corso della guerra del Golfo del 1991 gli Stati Uniti, che non hanno ancora sottoscritto il trattato di Ottawa, avrebbero lanciato in Iraq e Kuwait 117.634 mine antiuomo. Un rapporto di ICBL (Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine antipersona) documenta invece il loro uso da parte della Russia in Cecenia e in Tagikistan e del Pakistan ai confini con l’India.
La produzione di mine antiuomo è un business di cui nessuno ama parlare ed è quindi molto difficile ottenere informazioni attendibili. Il rapporto di Netwerk fa riferimento ancora una volta
alle ricerche dell’ONG Human Rights Watch. I maggiori produttori si trovano nei Paesi che non hanno ancora firmato il trattato di Ottawa. A Singapore c’è la Singapore TechnologiesEngineering, controllata dallo Stato ma quotata in borsa e presente in molti indici azionari internazionali. Negli Stati Uniti i leader del settore sono tre: ATK (Alliant Techsystems, ) e i già citati Lockheed Martin e Raytheon.
Nel 2004 tutte le banche oggetto del report di Netwerk investivano in azioni di Singapore Technologies attraverso fondi comuni di investimento destinati alla clientela. ING era al primo posto, con 5 milioni e mezzo di dollari investiti dai fondi ING Invest Industrials e ING Invest Singapore & Malaysia. In ATK investiva invece in modo significativo AXA: circa 145 milioni di dollari, il 6,6% del capitale della società. Anche ING era della partita, con un investimento di 3,43 milioni di dollari (0,2% del capitale).
Uranio impoverito
Anche gli investimenti (diretti e indiretti) delle banche belghe e olandesi in imprese che producono uranio impoverito sono degni di nota. Ai primi posti troviamo ancora una volta AXA, con 380,77 milioni di dollari, e ING, con 201,74 milioni di dollari ripartiti tra le imprese ATK, BAE Systems e General Dynamics. L’uranio impoverito o uranio 238 è un prodotto di scarto ottenuto dalla raffinazione dell’uranio naturale nei reattori nucleari e nelle bombe atomiche.
In ambito militare è usato specialmente nelle munizioni anticarro degli USA. La sua grande densità lo rende molto efficace contro le corazzature. Quando esplode, l’uranio si polverizza in frammenti incandescenti che rimangono a lungo nell’atmosfera e possono quindi venire inalati dai soldati, dagli operatori di pace e dai civili provocando gravi malattie e malformazioni genetiche. I veterani della prima guerra del Golfo ne sanno qualcosa: una ricerca fatta su 251 famiglie di veterani nel Mississipi ha dimostrato che il 67% dei bambini concepiti e nati dopo la guerra sono portatori di malattie rare e problemi genetici. Anche le truppe Nato e i caschi blu delle Nazioni Unite di stanza nei Balcani hanno subito gli effetti dell’uranio 238.
In Italia le morti documentate sono una ventina.
Più di 200 i casi di cancro. Di solito si tratta del linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sistema linfatico ormai tristemente noto come “sindrome dei Balcani”.
Quattro passi avanti e uno indietro
A un anno e mezzo dal suo lancio la campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” comincia a raccogliere i primi importanti frutti. «Ad oggi solo una delle cinque banche analizzate non ha fatto niente per modificare la sua posizione», spiega Maeckelberghe di Netwerk Vlaanderen. «Le altre si sono mostrate disponibili al dialogo e hanno fatto seguire alle dichiarazioni di intenti i primi fatti concreti». Il brutto anatroccolo è la francese AXA. «Sin dall’inizio della campagna AXA ha reagito in modo molto negativo alle nostre domande. E ora non ha intenzione di cambiare una virgola nella sua politica di investimento in armamenti». «Non adotteremo mai codici di condotta o criteri relativi all’investimento in armi», ha dichiarato Elly Bens, portavoce di AXA.
KBC, quando la pressione funziona
KBC è la banca che ha reagito meglio e in modo più rapido. Dopo la pubblicazione del rapporto ha smesso di investire in imprese che producono mine antiuomo e bombe cluster. Singapore Technologies Engineering (STE), Raytheon, Lockheed Martin, Thales, EADS e ATK rimarranno fuori anche dai fondi di investimento destinati alla clientela.
Il gruppo franco-belga Dexia ha deciso di escludere dai suoi fondi STE e ha promesso di adottare specifici codici di condotta, mentre Fortis è stata l’unica banca che ha avuto il coraggio di partecipare a un dibattito pubblico organizzato da Netwerk nel maggio del 2004, dove si è data un anno di tempo per sviluppare una politica di investimento seria e trasparente
sugli armamenti. Le linee guida di Fortis dovrebbero uscire prima dell’estate.E infine ING, la banca che ha inventato il Conto Arancio, tanto amato dai risparmiatori italiani. Nell’aprile del 2004 il presidente del colosso olandese ha promesso di fermare ogni investimento in STE (produttore di mine antiuomo), mentre il Gruppo ING ha iniziato a collaborare con Netwerk nell’elaborazione di specifiche linee guida sugli armamenti. «Sono segnali positivi – spiega Karl Maeckelberghe – ma ING sembra aver dimenticato le sue promesse sull’uscita dagli investimenti in armi nucleari».
Dopo aver portato a casa ottimi risultati la campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” continua. E Maeckelberghe non può che essere ottimista: «se continuiamo a fare pressione sulle banche, in un futuro prossimo potremmo ottenere risultati ancora più importanti». Parola di Netwerk.
LOCKHEED MARTIN
È il più grande produttore di armi del mondo e il più importante fornitore del Pentagono.
Attivo nella produzione di munizioni cluster e di testate nucleari per i sottomarini britannici e americani. I suoi missili ATACMS hanno una gittata di 165 Km e possono contenere fino a 950 sub-munizioni. Le bombe cluster di LM sono state usate nel 2003 nella guerra contro l’Iraq. Lanciate anche nelle aree urbane di Baghdad, al-Najaf e Karbala. sono la causa principale delle morti di civili nel conflitto. L’ex-vicepresidente di Lockheed Bruce Jakson è stato nominato presidente del Comitato per la Liberazionedell’Iraq, formato con il sostegno dell’amministrazione Bush. La moglie del vice-presidente Cheney è stata membro del Consiglio di Amministrazione di LM.
EADS
EADS è nata nel 2000 dalla fusione di tre industrie militari: la tedesca Deutsche Aerospace Agentur (DASA), la francese Aerospatiale Matra e la spagnola Construcciones Aeronauticas (CASA). EADS è il secondo produttore di armi europeo, anche se solo un quinto della sua produzione è destinato alla difesa. Produce bombe cluster del tipo AFDS con le quali vengono equipaggiati anche gli F16 americani. Le cluster possono contenere da 24 a 120 sub-munizioni.
Da una joint venture tra EADS, BAE Systems e Finmeccanica è stata creata MBDA, una società europea specializzata nella produzione di missili che possono montare anche testate nucleari.
ALLIANT TECHSYSTEMS (ATK)
È il più grande fornitore di mine antiuomo dell’esercito americano con i sistemi GATOR e VOLCANO. Le mine GATOR, usate durante l’operazione “Tempesta nel deserto” del 1991, sono “smart mines” (mine intelligenti) e contengono un meccanismo di autodistruzione.
Si trasformano facilmente in normali mine antiuomo perchè spesso il meccanismo di autodistruzione non funziona. ATK ha dichiarato a Human Rights Watch di aver chiuso la produzione di mine antiuomo GATOR nel 1996.
Ora si sarebbe specializzata nella produzione di mine anticarro VOLCANO


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Postato da: ddarliano a 12:23

ITALIANI DI SERIE A E italiani di serie B

mentre il Gip di MIlano convalida il sequestro del 40% di azioni Antonveneta, sequestro delle plusvalenze realizzate attraverso compravendite di titoli, interdizione, per due mesi, dalle cariche ricoperte sino ad ora ai Sig. Fiorani, Gnutti e Ricucci, in parlamento il presidente del senato, Pera, chiede chiarimenti ai giudici che indagano, per tramite del Sen. Crema (non è il baffo), sulle linee che sono state intercettate e la verifica che non esiste una questione che riguardi un parlamentare.
La legge Boato parla chiaro: qualora un parlamentare entrasse, direttamente o indirettamente, in una intercettazione disposta dalla magistratura entro 10 giorni bisogna che ci sia una richiesta formale alla Camera di appartenenza. Visto che i 10 giorni sono passati il Sen Crema rivendica il diritto di interessarsi della cosa e di un eventuale conflitto di interessi con la Corte Costituzionale.
C'e' da dire che i nostri politici si sono sempre dimostrati, anche in passato, particolarmente zelanti per le questioni che li riguardano sopratutto se con la magistratura. Nessuno dall'opposizione o dal governo si è preoccupato di prendere le distanze dagli eventuali colpevoli, come sempre si è fatto quadrato.

Ma perchè da un lato si spinge, sia per motivi legati al terrorismo che per la nostra sicurezza, al controllo di tutte le nostre comunicazioni sia telefoniche che tra computer, mentre dall'altro le cariche del paese non vogliono essere controllate o comunque avvertite se qualcuno lo fà? Sono forse diversi da noi? Sono meno a rischio di attentati? Non vogliono far sapere i fatti propri? Hanno qualcosa da temere? E comunque se la legge è uguale per tutti, perchè dobbiamo creare delle diversità?

Ambiente - Maltempo

Ci risamo, temporali,bufere, piogge torrenziali, come ci stamo abituando, negli ultimi anni, fine agosto ci regale bruschi abbassamenti di temperatura e condizioni climatiche pessime.Per fortuna che a Viareggio, le Apuane ci fanno da barriera, ma nel resto della penisola i tg non passano notizie altrettanto buone. Inutile parlare delle onde anomale, perchè non amo speculare sulle disgrazie, ma il clima ci sta abituando a fenomeni sempre meno "normali". Credo che stiamo trattando il nostro pianeta, come molti di noi trattano il proprio corpo, cioè riempiendolo di cose che gli fanno male! Il buco nell'ozono, gli scarichi tossici, l'inquinamento, il surriscaldamento del pianeta, ma a nessuno viene in mente che quando il danno sarà troppo grande, non ci sarà via di ritorno? Se ci fanno schifo i delinquenti o i politici o la guerra, ricordiamoci che la Terra è bella, non contribuiamo a distruggerla. Usiamo le auto quando sono indispensabili e non per qualsiasi cosa, acquistiamo prodotti di aziende che hanno dimostrato di voler salvare il pianeta, a scapito di quelle che inquinano. Facciamo qualcosa, non restiamo impotenti ad assistere alla distruzione del globo, creaiamo un futuro per i nostri figli

Rimini, Rimini - Viareggio, Viareggio

che non è solo il titolo di un film italiano anni 80 (comunque Viareggio, Viareggio non l'hanno fatto mai), ma una città che come noi vive di turismo, ma lo fà in modo diverso. Anche ieri sera sul Tg1, gli è stato dedicato un lungo servizio dove venivano illustrate tutte le attività sportive, culturali, gastronomiche che si possono fare in spiaggia, oltre al ben noto mondo di vita notturna che rende la città romagnola la capitale del divertimento. Fermo restando che servizi del genere gli vediamo tutti gli anni, su Viareggio non si proferisce più parola nè su i tg (oltre che per dire che siamo più cari rispetto a Rimini, vero o falso questo è il messaggio che è stato trasmesso in Italia e da nessuno smentito con mezzi d'informazione di pari portata).
E noi cosa facciamo? Ci rintaniamo nel nostro "proibizonismo". Qui tutto è vietato, giocare a pallone, a racchettoni, ballare dopo mezzanotte ecc. ecc.
L'unica attività che è permessa è quella di ricoprire la città di cemento!!! Ma è davvero così che si crea turismo?